Alcuni frammenti dagli Scritti di Rosalia

15.03.2015 15:24

LA VISIONE DI GESU' FLAGELLATO

(...) Fui trasferita nel reparto delle malattie veneree. Questa scena si è svolta in quella stanza - Caro Padre sa già dove - in cui ora abbiamo un ambulatorio; là c'era allora una stanza per i malati. In quella stanza vidi il Signore Gesù flagellato, coronato di spine, le Sue Mani Santissime erano legate con una corda. Fu gettato sulle sue spalle un mantello rosso. Il Suo Volto addolorato e schiaffeggiato, esprimeva un profondo dolore e tristezza. Tale vista suscitò nell'anima mia una grande impressione. Una massa di gente si avvicinava verso il Signore Gesù colpendolo sul Viso e su tutto il Suo Corpo Santissimo - tra loro c'erano persone a me note. Gesù stava silenzioso ed inerme, non disse neppure una parola per difendersi. Quelle persone si avvicinavano con arroganza, derisione e insulti, colpendolo l'uno dopo l'altro. 

Piansi di dolore. Per difendere Gesù volevo lanciarmi contro queste persone vili per proteggerlo, ma il Signore Gesù mi proibì questo, dandomi un segno di non farlo (681) con il movimento del Capo. Poi alzò il Suo sguardo verso di me pieno di amore immenso, come se volesse cercare aiuto da me e con le Mani legate mi fece un segno di avvicinarsi verso di Lui. Dal terrore non potevo muovermi dal mio posto, riuscii soltanto a chiederGli  perdono per quelle persone che lo hanno tanto maltrattato. 

All'improvviso il Signore Gesù si trasformò ai miei occhi. Prese un altro aspetto. Non c'erano più ferite sul Suo Divino Corpo né la corona di spine né le mani legate. I lineamenti del Suo Volto diventarono di un’ indicibile bellezza, era pieno di bontà e di amore. Con quale amore mi guardò il Signore, non lo posso descrivere. Non provai nessun timore verso il Signore Gesù, anche se sapevo benissimo chi è Lui e chi sono io. Il Signore Gesù si avvicinò verso di me, mi prese per il braccio e uscì dalla stanza nel corridoio insieme con me. Era vestito con una veste bianca e un mantello di colore bordò. Non posso specificare di che genere era la stoffa. Sul Suo fianco era visibile la ferita. Oh con quale amore e dolcezza parlò a me che sono un'anima tanto misera. Non lo dimenticherò mai. 

Mi indicò quella scena, che si era svolta prima e mi parlò con dolore immenso: "Mia cara bambina, guarda quanta terribile sofferenza mi causano i peccati contro la castità. Ecco, bambina mia, voglio che tu sia mia per espiare questi peccati terribili che fanno tanto male al mio Cuore". Quando Gesù pronunciava queste parole, le sue mani mi presero per la testa e stringendomi al Suo Cuore Divino, continuò a parlarmi con tanta dolcezza, perché voleva prepararmi alle sofferenze. "Mia cara bambina, io t'amo molto, tu figlia mia, dovrai soffrire molto nella tua vita per darmi conforto, per diventare simile a Me, perché devi salvare le anime". E il Signore Gesù  continuava a  stringermi a sé dicendo: "Figlia mia, oggi voglio svelarti e farti conoscere il mistero e il valore della sofferenza. La sofferenza - continuò - è una grande grazia difficile da comprendere. E' una grazia maggiore del dono dei miracoli. Ti darò l'amore della sofferenza, perché tu sappia soffrire a mia somiglianza. Sappi, bambina mia, che attraverso questo ti do più del dono dei miracoli. (682) Se ti avessi dato il dono dei miracoli, non avresti potuto davvero godere, perché questo è un dono gratuito, mentre dandoti il dolore, io stesso rimango tuo debitore. Ma non avere paura, figlia mia, perché io non ti lascerò, sarò sempre con te, non ti mancherà mai la mia grazia e il mio aiuto. Ama, bambina, il disprezzo e l'umiliazione, la vita dimenticata e nascosta, perché io ho un grande progetto nei riguardi della tua anima che si realizzerà successivamente nella tua vita, come ti ho già detto, e anche allora ero Io. È per questo che ti do tante grazie, perché davvero t'amo, mia cara bambina, e anche tu amami molto, perché sei mia ". 

Dopo queste parole Gesù mi dette la Sua benedizione facendo il segno della Croce, perché potessi accettare volentieri le pene e scomparve in un istante. Così Gesù stesso mi preparava alle future sofferenze, perché sapeva che molte volte le persone mi avrebbero condannato e si sarebbero rifiutate di aiutarmi, anche i confessori avrebbero detto di me che sono una pazza isterica. Si, Gesù conosceva già, come Dio, le mie esperienze negli anni 1939-1940 e oltre. Se non ci fosse stato Lui, non avrei potuto sopravvivere nel 1939. Solo Lui mi sostenne con la sua grazia. (...)

(Dal libro "Risposte alle domande dell'ultimo Direttore spirituale")

 

Un giorno Rosalia scrisse:

"Se la Polonia vuole salvarsi, deve riconoscere Gesù come il suo Re nel senso pieno della parola, tramite l’Atto di Intronizzazione che deve essere fatto da tutta la Nazione, e in particolare da parte delle autorità statali ed ecclesiali, le quali a nome della Nazione devono eseguire insieme e in un modo solenne tale Atto. Di conseguenza, seguendo l'esempio dei polacchi, le altre nazioni compiranno l'Atto di Intronizzazione di Gesù del loro Re. Tutte le nazioni che non riconosceranno Gesù come loro Re, periranno".

"Bambina mia! Per i peccati e i crimini commessi dagli uomini di tutto il mondo Dio manderà una punizione terribile. La giustizia di Dio non sopporta più questi crimini. Rimarranno solo i paesi in cui Cristo regnerà. Se si vuole salvare il mondo, è necessario eseguire l'intronizzazione (...) in tutti i paesi e in tutte le nazioni di tutto il mondo. Qui e solo qui è lo scampo. I paesi e le nazioni che non accetteranno e non si sottometteranno sotto il governo del dolce amore di Gesù, scompariranno per sempre dalla faccia della terra e mai potranno sollevarsi. Ricorda, bambina mia, moriranno e non potranno più risorgere!!! (...) Ricordati, bambina,  che questa questione così importante non vada trascurata né dimenticata. (...) L'intronizzazione in Polonia deve essere eseguita".

Fonte delle citazioni: Ufficio Postulazione  della Serva di Dio Rozalia Celakówna  "La missione di Rosalia". (traduzione dalla lingua polacca)

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